sabato 27 marzo 2021

NIKE REACT INFINITY RUN FLYKNIT

Nike Infinity Run Flyknit
voto 9 – come le Adidas UltraBoost 19 l'ammortizzazione è da pesi massimi e la tomaia reattiva come le scarpe da gara. Nike React Infinity Run Flyknit è stata progettata per ridurre il rischio di infortuni. Dai test effettuati, confrontandola con altri modelli Nike, è emerso che indossando queste scarpe il tasso di infortunio è inferiore del 52%. Anche loro, come Ultraboost, si indossano a mo' di calzino aderente al piede; la linguetta è per niente imbottita e non è un problema perchè i lacci servono a poco (sono un abbellimento e utili solo a fissare il microchip in caso di gare). Vanno bene per atleti leggeri o veloci che cercano il massimo ammortizzamento, ma anche per podisti più pesanti e lenti che hanno bisogno della massima protezione senza penalizzare il piacere della leggerezza e della reattività corsa. Utilizzabile per qualsiasi distanza, per allenamenti brevi e lunghi; da gare corte, fino alla distanza della Maratona. Il differenziale è di 9mm e l'altezza da terra è di 24mm sull'avampiede e 33mm sul tallone (5mm e 4mm in più dell'Ultraboost utilizzata). Il prezzo di listino è di fascia alta (160euro). Dai primi utilizzi si nota la pianta molto stretta e la punta ancor di più, al punto da causare vessiche alle dita del piede che tendono a schiacciarsi fra di loro; forse scegliere la misura appena più grande sarebbe stato meglio. Ma con il passare del tempo, dei chilometri e dell'utilizzo questo problema quasi svanisce per l'adattamento della scarpa al piede e viceversa del piede alla scarpa. L'abbondante schiuma offre una calzata sicura e ammortizzata e il minor utilizzo di materiale sul resto della calzatura consente di avvicinare il piede a tale schiuma per un'esperienza morbida e reattiva. La tomaia molto minimal invece dà poco supporto nelle curve veloci, lasciando scivolare il piede quasi fuori dalla sede planatare. La resa del battistrada è accettabile; all'inizio sembrava che l'abrasione tardasse a farsi vedere, poi dopo i 500km la lacerazione nei punti critici è diventata velocemete grave. Le ho forzate fino 700km, quando poi erano inutilizzabili per la corsa.



 

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